mercoledì 23 aprile 2014

Il Mio Fantasy, un gioco fantasy diverso dal solito


Salve a tutti.
Oggi mi va di lasciar perdere per un attimo i miei giochi e di parlare di un GDR fantastico partorito dalla prolifica mente di Giovanni Micolucci. Per chi non lo sapesse, Giovanni è la geniale figura dietro Vas Quas editrice, l'uomo dai millemila giochi all'anno, colui che mille ne fa e un miliardo ne pensa. A mio avviso, uno dei designer italiani più dotati e allo stesso tempo più sottovalutati (se non ci credete date un occhio a giochi come Deus Opera, Cartooner, Holy Truth e Forest Keeper). 
Il GDR di cui voglio parlavi è Il Mio Fantasy, progetto al quale ho avuto modo di participare, sia come playtester che come curatore del manuale. In realtà, ad essere sinceri, ho avuto modo di parlarne con Giovanni sin dai primi momenti, quando ancora le idee erano confuse nella sua testa e il progetto era niente più che un abbozzo. Mi sono confrontato con lui sin dai primi vagiti del gioco, ed è stato affascinante. 
La copertina del manuale, opera di Valentina Pastore

Il Mio Fantasy è un gioco fantasy inusuale e molto particolare. Per capirlo, devo prima parlavi di tutti i suoi elementi più classici. Ne Il Mio Fantasy vestirete i panni di eroi, personaggi potenti e capaci il cui scopo sarà quello di affrontare una terribile minaccia in avvicinamento. Tutto il gioco è una corsa contro il tempo per arrivare a fronteggiare questo nemico misterioso. Guerriero, Mago ed Esploratore sono le tre classi tra cui scegliere (ampiamente personalizzabili) per caratterizzare il proprio eroe. 

Fino a qui, direte, nulla di nuovo. Si tratta di elementi presenti in quasi tutti i giochi fantasy, a partire da D&D, passando per Pathfinder, sino ad arrivare a Dungeon World (anche se in questi giochi si interpretano avventurieri, non veri e propri eroi). In effetti è vero, e non è desiderio del gioco fare altrimenti. Anzi, le regole sono pensate per spingervi a creare un setting fantasy abbastanza classico e per nulla privo dei cliché del genere.
La peculiarità del gioco non sta nemmeno nella meccanica di risoluzione, un pool system rapido e veloce che non aggiunge né toglie nulla ad altri sistemi simili.
Ma allora perché dico che è un gioco fantasy diverso dal solito? Presto detto!

Il gioco non spinge unicamente sull'avventura fine a se stessa, né sulle imprese eroiche in se e né tanto meno sulla tattica del combattimento. Non presenta nemmeno setting particolari o sistemi di risoluzione nuovi e innovativi. Pone l'accento sull'uomo (o la donna) dietro l'eroe.
Gli eroi de Il Mio Fantasy sono persone vere, con i loro dubbi, i loro sogni e le loro paure. Destati dall'arrivo di una minaccia più grande di loro, devono prendere armi e bagagli e partire per un viaggio folle e zeppo di insidie, che li vedrà allontanarsi sempre più dai loro affetti, dalle loro case, dal luogo in cui giace la loro vita. Ne Il Mio Fantasy non ci interessa solamente il viaggio, non ci interessano solamente le battaglie e i combattimenti, o le esplorazioni di qualche antico dungeon perduto. Ne Il Mio Fantasy ci interessa sapere se l'eroe arriverà sino in fondo oppure crollerà e deciderà di tornare indietro, schiacciato da un peso troppo grande per lui.

Durante la creazione del personaggio saremo infatti chiamati a decidere i legami del nostro eroe. Ne esistono di due tipi: i legami del presente e i legami del passato. I legami del presente rappresentano persone, luoghi e idee legate all'avventura in corso, e spingono l'eroe a proseguire il suo viaggio. I legami del passato sono invece legati a tutto ciò che il nostro personaggio si è lasciato alle spalle. Persone, luoghi e ideali che ha dovuto mettere da parte per imbarcarsi in un'avventura che potrebbe rivelarsi un fallimento totale. I legami del passato sono sin da subito in numero maggiore rispetto a quelli del presente. 



Nel corso dell'avventura, utilizzare i legami ci porterà bonus meccanici. Una volta utilizzato, però, il legame non può più essere utilizzato finché non viene ricaricato. Per ricaricarlo bisognerà attendere una scena di riposo, nella quale gli eroi, magari in qualche taverne, attorno al fuoco di un campo o forse a cavallo verso la prossima città, parlano tra loro ed evolvono, cambiano o cancellano i loro legami. O forse ne scrivono di nuovi. Per ricaricare il legame speso sarà necessario metterlo in gioco e farlo evolvere, attivamente. 
Più legami del presente useremo e più il nostro eroe sarà certo che la missione che sta svolgendo è importante e fondamentale. Infatti, riempita tutta la barra degli usi, si attiverà la missione finale, nel quale fare i conti con la minaccia una volta per tutta.
Più legami del passato useremo, invece, e più il nostro eroe proverà nostalgia per ciò che ha lasciato dietro. Pensate un po' a una scena simile: un orco sta per spaccare la testa del nostro eroe con un colpo di ascia. Noi allora tiriamo per schivare il colpo e mettiamo in gioco un legame del passato, magari nostra moglie, lontana miglia e miglia. Giustifichiamo l'inserimento del legame dicendo che tutto questo lo facciamo per lei. Non possiamo morire qui, non adesso. Non così. Lei ci attende a casa, e salveremo il mondo per lei e solo per lei.
Pensate ora ad un avventura completa. I legami del passato vengono usati, uno dopo l'altro, e piano piano il nostro eroe inizia a provare nostalgia, a mettere in dubbio la sua stessa missione. Fino a che, riempita tutta la barra, deciderà di abbandonare il viaggio. Noi perderemo il nostro personaggio, ma non perché morirà (nessun eroe può morire, se non durante la missione finale), ma perché egli avrà perso ogni spinta per continuare a lottare. Si sarà arreso. Perché è un una persona vera, con dubbi e paure. Fortissimo, certo, e persino eroico oltre ogni dire, ma comunque con sentimenti veri. Come noi comuni mortali.

Nessun gioco fantasy che io conosca pone l'accento su questo aspetto, o almeno, non così tanto. Il Mio Fantasy ne fa la sua meccanica principale, tanto che sarà proprio questa a dettare gran parte del ritmo del gioco.

Si diceva, inoltre, che gli eroi non possono davvero morire. C'è un'altra meccanica, chiamata Eroismo, che permetterà al nostro eroe di sacrificarsi per i suoi compagni. Inizialmente, il sacrificio lo manderà solo fuori gioco sino al prossimo riposo, aumentando però la barra del passato (ovviamente, l'avventura lo sta provando), ma durante l'ultima missione, invece, l'Eroismo porterà il nostro eroe alla morte. Pensate alla situazione: è la battaglia finale. La minaccia è ormai davanti a noi, unici eroi capaci di sconfiggerla. I nemici sono da tutte le parti e le energie ci stanno per abbandonare. Solo pochi di noi torneranno indietro, e siamo disposti a tutto pur di salvare il mondo. E così, quando un nostro compagno fallisce nel trafiggere il cuore dell'oscuro signore, eccoci in prima linea, pronti a subire le tragiche conseguenze, in modo che lui possa ritentare e questa volta riuscire. Il nostro eroe perirà in maniera epica e importante. Scordatevi l'orchetto che, per puro culo con il d20, metterà fine all'ascesa eroica del vostro avventuriero. Qua la morte ha un peso drammatico non da poco, e potrà avvenire solo durante la missione finale. Avete presente Mass Effect 2 e la sua missione finale? Ecco, Il Mio Fantasy vi darà proprio quel tipo di emozioni.


Il Mio Fantasy vi permetterà di vestire i panni di eroi veri, con sentimenti, dubbi e legami profondi, pronti però a sacrificarsi per un bene più grande. Non avventurieri mossi dalla fame di gloria e denaro, ma veri eroi, la cui missione è quella di salvare il mondo. Tutto grava sulle loro spalle, e questo li porterà a dubitare del loro stesso cammino. Alcuni abbandoneranno, altri forse impazziranno. Altri, infine, arriveranno sino alla fine. Forse moriranno nell'impresa, o forse trionferanno come veri eroi. In ogni modo, comunque vada, alla fine del percorso saranno persone diverse. E noi giocatori ci divertiremo un mondo a vederli evolvere, soffrire e vincere. Perché il bello di un gioco come Il Mio Fantasy sta proprio in questo: si parte da una scheda da riempire e si arriva ad affezionarsi, nel giro di 4 ore (il gioco è pensato per durare dalle 4 alle 6 ore massimo), ad un eroe tanto umano quanto coraggioso ed impavido. Non sapremo come sarà il nostro personaggio quando l'ultima missione terminerà. Ma di sicuro, sarà un viaggio epico e unico.

Se non si fosse ancora capito, vi consiglio questo gioco caldamente. Non importa se non siete amanti del fantasy. Vi conquisterà. 

2 commenti:

  1. Mamma mia sei dappertutto.
    Mi aveva gia convinto la recensione su g+.
    Sembra ottimo come tutto l andamento che sta prendendo il gdr, di collaborazione e poca preparazione, ma sopratutto di one shot che lo rende ancora giocabile e godibile ad un maggioe numero di persone
    Ottimi scenari si aprono con un fantasy come questo a cui presto intendo giocare.

    RispondiElimina